I numeri della plastica, un problema globale

Tutto quello che c’è da sapere sull’inquinamento da plastica

Durante le vacanze appena trascorse, molti di noi hanno nuotato in un mare di rifiuti di plastica abbandonati provenienti da tutto il mondo. Rifiuti che, oltre a danneggiare la salute degli animali e dell’ambiente, rischiano di compromettere anche quella dell’uomo. È un concetto ribadito più volte, soprattutto sulle pagine di Sartorelli Depurazione, ma è bene ricordarlo: seppur sia innegabile che la produzione di plastica abbia rivoluzionato il mondo, ora lo sta distruggendo a una velocità impressionante. Il problema sta diventando sempre più grave e le cause sono molteplici. I Paesi occidentali puntano il dito contro quelli in via di sviluppo, ma se si analizzano i numeri delle esportazioni di rifiuti di plastica e delle discariche illegali ci si accorgerà che gli Stati Uniti, per esempio, sono una delle fonti più gravi d’inquinamento da plastica nell’ambiente costiero e marino globale (1).

La plastica ormai è ovunque, anche nel nostro corpo. Analizzando 22 campioni di sangue umano, alcuni studiosi dell’Università di Vrije, nei Paesi Bassi, hanno recentemente individuato minuscole particelle di plastica nell’80% di essi (2). Non è certo una sorpresa, se si pensa che persino sul Monte Everest, la cima più alta al mondo, sono state individuate delle particelle plastiche (3). Negli ultimi decenni, questo genere di immondizia è diventato una minaccia talmente onnipresente nella nostra vita quotidiana da spingere le Nazioni Unite a redigere un accordo tra 175 Paesi per risolvere il problema della plastica in natura, entro il 2024 (4).

La plastica in numeri

Come dicevamo, le plastiche ottenute da carburanti fossili hanno avuto anche i loro meriti ed è giusto riconoscerli. Hanno cambiato il mondo della medicina, per esempio, con dispositivi salvavita altrimenti irrealizzabili, come incubatrici, siringhe, etc. Comodità che, però, hanno portato nel tempo a una cultura di massa dell’usa e getta che mostra il lato oscuro di questo materiale. Ecco alcuni numeri per comprendere meglio il fenomeno: 

  • Di tutta la plastica prodotta fino ad oggi, soltanto la metà è stata realizzata negli ultimi 15 anni. Un dato preoccupante, se si tiene conto che si è passati dai 2,3 milioni di tonnellate degli anni 50 ai 448 milioni di tonnellate del 2015. La produzione continua ad aumentare in modo esponenziale e potrebbe addirittura raddoppiare entro il 2050 (5); 
  • Il trasporto di merci su gomma, solo in Italia, fa perdere ogni anno fino a 12 mila anni di vita, con ricadute economiche superiori al miliardo di euro in termini di salute. Secondo i dati resi noti dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), i veicoli adibiti al trasporto merci sono responsabili ogni anno della produzione di 190 tonnellate di PM2.5 e 232 tonnellate di PM10, pari al 7% del totale delle emissioni inquinanti (6);
  • Della totalità dei rifiuti di plastica che vengono abbandonati, circa 8 milioni di tonnellate finiscono negli oceani ogni anno. Se si tiene conto che molti di questi prodotti contengono additivi che li rendono più resistenti e durevoli, si stima che alcuni di essi possano rimanere sui fondali almeno 400 anni prima di degradarsi completamente (7);
  • Per ottenere un chilogrammo di PET (polietilene tereftalato) occorrono una quantità di petrolio grezzo pari a 1,9 chilogrammi e quasi 18 litri d’acqua. Tenuto conto che con un kg di PET si producono 25 bottiglie di plastica per acqua (dalla capienza di un litro e mezzo), circa la metà dell’acqua destinata ad essere contenuta nelle bottiglie viene sprecata nella produzione delle bottiglie stesse (8);

La vita di circa 700 specie animali, tra cui anche quelle a rischio di estinzione, viene ogni giorno minacciata dall’inquinamento da plastica (9).

Cosa si può fare

Nel corso del 2022, forse a causa della siccità sempre più dilagante e di altri fenomeni innescati dal riscaldamento climatico, si è registrato un vero e proprio boom di articoli online che spiegano agli utenti come limitare l’impatto ambientale e ridurre il consumo di materiali inquinanti, come la plastica. Le azioni virtuose che possiamo compiere, ogni giorno, sono tante e di grande importanza. Tra queste, rientra senz’altro la scelta di installare nella propria casa uno dei nostri sistemi di trattamento delle acque primarie, come impianti di addolcimento, impianti ad osmosi inversa o sistemi di microfiltrazione Everpure. Tecnologie all’avanguardia che permettono di avere sempre a disposizione acqua pura e leggera da bere, azzerando al contempo l’acquisto di acqua in bottiglia.

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1) greenreport.it – “Gli Usa hanno prodotto la maggior parte dei rifiuti di plastica e ne sono il terzo esportatore al mondo”
2) wired.it – “Per la prima volta sono state trovate microplastiche nel sangue umano”
3) nationalgeographic.it – “Le microplastiche “più alte al mondo” hanno raggiunto anche la cima dell’Everest”
4) repubblica.it – “Cosa comporterà il trattato globale dell’Onu contro l’inquinamento da plastica”
5) nationalgeographic.it
6) greenreport.it – “In Italia il trasporto merci su gomma fa perdere 12mila anni di vita all’anno”
7) nationalgeographic.it
8) liberidallaplastica.it – “Quanta energia spendiamo per la produzione di plastica?”
9) nationalgeographic.it